La differenza fra la memoria umana e animale

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Lo studio microscopico del cervello umano ha rivelato le strutture neurali, il cablaggio avanzato e le forme di connettività tra le cellule nervose non presenti in nessun animale, sfidando la visione che il cervello umano è semplicemente un cervello di uno scimpanzé allargato. D’altra parte, gli studi cognitivi hanno trovato che gli animali hanno delle abilità che una volta si pensava fossero uniche dell’uomo. Ciò suggerisce una disparità tra cervello e mente ma il suggerimento è fuorviante.

La ricerca cognitiva non ha tenuto il passo con la ricerca neurale. I risultati neurali sono basati sullo studio microscopico del cervello e sono principalmente cellulari. Poiché la conoscenza non può essere studiata in modo microscopico, dobbiamo raffinare lo studio della cognizione utilizzando un approccio diverso.

Nell’esaminare le affermazioni di somiglianza tra animali e esseri umani, bisogna chiedere: quali sono le dissomiglianze? Questo approccio impedisce confusione della somiglianza con l’equivalenza.

Quando si esaminano le differenze tra uomini ed animali sugli esseri umani e sul modo in cui apprendono, allora si deve analizzare l’insegnamento cognitivo, la memoria a breve termine, il ragionamento causale, la pianificazione, l’inganno, l’inferenza transitoria ed il linguaggio. In realtà, in tutti i casi le somiglianze tra abilità animali e umane sono piccole mentre le dissimilarità grandi. Una delle differenze sostanziali sta nella memoria.

Gli scienziati hanno creduto a lungo che gli animali non dispongono della cosiddetta memoria episodica, il tipo che consente agli esseri umani di ricordare gli eventi passati. Ma gli esperimenti recenti con gli scimpanzé e i gorilla hanno portato a ripensare la natura della memoria negli animali. I ricercatori della memoria degli animali affrontano prima la sfida di comunicare tra le specie e poi, hanno iniziato a fare studi “personalizzati”.

Ricerche recenti hanno dimostrato come gli animali possono ricordare gli eventi passati e utilizzare le informazioni per pianificare il futuro. Una scoperta molto importante che gli ha dato anche la possibilità di conoscere meglio il mondo animale. Per stimolare la memoria animale perciò, esistono delle tecniche.

Un po’ come funziona per gli esseri umani: gli approcci come il metodo di Gianni Golfera infatti, permettono di ricordare e apprendere le cose avendone una memoria più a lungo. Per gli animali invece basta l’istinto a fargli ricordare determinati avvenimenti. Un modo differente da quello umano che usa la memoria episodica. Gli psicologi dicono che la memoria episodica media la capacità di ricordare – o di impegnarsi in una forma di “viaggio nel tempo mentale“. La questione è se questa capacità sia unicamente umana.

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