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Domani, 8 dicembre, sarà la giornata dell’Immacolata e di conseguenza una giornata festiva.
Ma i negozi ed i supermercati saranno aperti o chiusi? Le persone potranno usufruire di questo giorno festivo per andare a comprare i regali di Natale? 
In questo articolo vi spieghiamo tutto nel dettaglio.

Questi sono i giorni che precedono le festività natalizie e molte persone si stanno accingendo ad acquistare vari regali di Natale.
Proprio domani sarà la giornata dell’Immacolata ma, i negozi, resteranno aperti?
Sarà possibile andare a fare shopping per i propri cari nei centri commerciali?
La risposta è no.
I supermercati ed i negozi avranno la possibilità di rimanere aperti, alcuni mezza giornata.
Mentre per quanto riguarda i centri commerciali no, infatti i negozi che si trovano all’interno saranno chiusi, a differenza dei tabacchini, farmacie e parafarmacie.
I negozi all’interno dei centri commerciali saranno chiusi il sabato, la domenica, i festivi ed i prefestivi quindi anche il 7, l’8, il 24, 25, 26, 31 dicembre, 1, 5 e 6 gennaio.
Per quanto riguarda i supermercati, minimarket, negozi al dettagli ed iper ci sarà un’apertura straordinaria.
A Roma resteranno aperti i seguenti supermercati: Conad, Esselunga, Lidl, Carrefour e Auchan.
Non sappiamo nel dettaglio però gli orari di questi supermercati quindi vi consigliamo di consultare il loro sito internet.

I centri commerciali che rimarranno chiusi invece, sempre su Roma, sono: Euroma2, RomaEst, Porta di Roma, Maximo ecc; gli outlet Valmontone e Castel Romano e anche i grandi magazzini come Coin e Rinascente.
Nonostante non sono centri commerciali sembra che rimannanno chiusi anche Mediaworld, Ikea, Decathlon e Primark.
Inoltre vi ricordiamo però che i negozi non presenti all’interno dei centri commerciali avranno la possibilità di rimanere aperti tutto il giorno.

Oggi è un grande giorno per il governo tedesco ma soprattutto per le donne in quanto, il partiti della maggioranza di governo, hanno stipulato un disegno di legge che darà l’obbligo di almeno una donna nei consigli di amministrazione delle aziende quotate in borsa.

A quanto pare, in base al disegno di legge presentato, le aziende in cui il governo tedesco possiede una quota di maggioranza dovranno avere almeno il 30 per cento di donne ai loro vertici. Al momento comunque non si conoscono tutti i dettagli.
I vari partiti di maggioranza da tempo chiedevano al governo di impegnarsi per avere una maggiore rappresenzanza delle donne nelle aziende.
Christine Lambrecht, Ministro della giustizia, ha infatti dichiarato: ”Questa legge è un enorme successo per le donne in Germania”. 
Ricordiamo inoltre che già nel 2015 fu approvata dal governo tedesco una legge che imponeva che, gli organi di controllo delle grandi aziende, fossero composti per un terzo da donne, mentre chiedeva alle aziende tedesche più piccole di presentare piani per aumentare la presenza femminile nelle posizioni di vertice.
Purtroppo in quel periodo l’iniziativa non aveva avuto però successo, come ammesso anche da Franziska Giffey, ministra della Famiglia, degli Anziani, delle Donne e della Gioventù.

C’è da dire inoltre che il Partito dei Verdi ha criticato il disegno di legge fatto dal governo dicendo che, avere almeno una donne nel consiglio di amministrazione di un’azienda, non è comunque abbastanza.
Ulle Schauws, parlamentare e portavoce, ha infatti dichiarato che questa legge fatta dal governo è solamente il minimo di quello che dovrebbe essere fatto. 
Dopo queste dichiarazioni e queste critiche, verrà fatta qualche modifica al disegno di legge creato in Germania o verrà confermato così com’è?

In queste ultime ore il Presidente del Consiglio ci ha comunicato tramite una diretta che l’Italia sarà divisa in tre zone diverse in base alla proprio Regione di appartenenza.
Si tratta di zona rossa, zona arancione e zona verde. 
In zona rossa ci è finita purtroppo anche la Lombardia quindi andiamo a vedere quali sono le regole da seguire nel dettaglio.

Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c’è l’alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche. Se introducessimo misure uniche in tutta italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”, sono state queste le prime parole espresse dal nostro Presidente, e poi continua..
Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta rientrano nell’area rossa mentre nella zona gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna , Lazio, Liguria, Toscana, Molise, Marche, Sardegna e Friuli Venezia Giulia, Veneto e le provincie di Trento e Bolzano”.
Quindi, cosa si potrà fare e cosa non si potrà fare in zona rossa?

Come prima cosa parliamo delle scuole. Le scuole faranno la didattica a distanza dalla seconda media in poi.
I negozi di abbigliamento rimarranno chiusi ed anche i centri commerciali.
Rimarranno aperti i supermercati, negozi di genere alimentare, negozi di elettronica, farmacia, erboristerie, profumerie e parrucchieri e barbieri.
Inoltre sarà consentita l’attività motoria individuale (per chiarezza, le passeggiate) nei pressi della propria abitazione, con obbligo di indssare la mascherina e a distanza di almeno un metro da chiunque altro. Verrà consentita anche l’attività sportiva all’aperto in forma individuale. I parchi a quanto pare rimarranno aperti di giorno.

Nel mondo, anche in Italia, negli ultimi anni nascono sempre meno bambini. 
Tutto ciò accade anche nelle Marche a quanto emerge dai dati forniti dall’ISTAT ed elaborati dall’IRES CGIL Marche.

Nel 2019 nelle Marche sono nati 9.670 bambini. Si tratta di un record minimo storico in quanto, per la prima volta, si va sotto la soglia psicologica dei 10 mila.
Rispetto ai numeri di oggi, all’anno precedente sono nati  501 bambini in meno (-4,9%) mentre, nell’ultimo quinquennio, sono diminuiti di 2.693 unità (-21,8%).
C’è da dire che il calo delle nascite dei bambini è un fenomeno che si trova in tutto il mondo soprattutto in Italia ma,  il trend di denatalità registrato nelle Marche nel quinquennio è decisamente più alto di quello nazionale, parliamo infatti di un -16,4%, sostanzialmente in linea con quello delle altre regioni del Centro (-21,5%).

Inoltre in questi anni si avvale anche una diminuzione della fecondità infatti, proprio nel 2018, il numero medio di figli per donna nelle Marche scende a 1,22.
Inoltre i decessi nelle Marche sono 17.442, ovvero quasi il doppio delle nascite, in aumento sia rispetto all’anno precedente (+1,6%) che nel quinquennio (+3,7%).
Ma ad influire questi numeri non ci sono solo le nascite e i decessi, ma anche chi abbandona la propria Regione per andare a studia fuori Regione o addirittura all’estero.
Infatti all’incirca 5.792 persone nel 2019 hanno abbandonato la propria regione per emigrare all’estero.
Inoltre la Segretaria Generale della CGIL Marche, Daniela Barbaresi, ha affermato che: “questi dati evidenziano la necessità di affrontare il tema della denatalità con misure strutturali a sostegno della maternità e paternità, a partire da un’adeguata rete di servizi per l’infanzia, che superino l’inefficace politica dei bonus. Per altro quello della crescita demografica e del tasso di natalità è uno dei principali obiettivi e sfide indicate dal Governo nelle linee guida per la definizione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza #NextGenerationItalia”.

‘Nessuno parla dei miei due premi nobel’ così inizia Trump il suo comizio in Pensylvania.
Mancano pochi giorni alle nuove elezioni per nominare il Presidente degli Stati Uniti d’America e i due candidati, Trump e Biden, stanno girando le varie nazioni per fare propaganda elettorale.

Manca davvero poco alle elezioni negli Stati Uniti e i due candidati, Trump e Biden, si stanno dando davvero da fare.
Proprio ieri Trump è stato in Pensylvania dove ha fatto un discorso su un argomento che non è nuovo a tutti, ovvero le fake news.
Ma Trump, in questo caso, non parlava soltanto delle fake news ma anche dei suoi premi nobel.
”Neanche una parola, è una vergogna. Ero davanti alla tv con Melania e parlavano del tempo”, è questa la polemica di Trump contro i social media ma non solo, egli processa il fatto che, quando Barack Obama nel 2009 vinse il Premio Nobel per la pace, tutti ne parlarono.

Ricordiamo comunque che Trump non ha mai vinto nessun Premio Nobel per la pace, a differenza di come ha fatto capire ieri durante il suo comizio.
Trump è stato semplicemente candidato per il Premio Nobel della pace del 2021. ll presidente americano ha ricevuto due nomination per il 2021: una da parte del deputato dell’estrema destra norvegese Christian Tybring-Gjedde, motivata con la mediazione Usa che ha portato all’accordo tra Israele ed Emirati Arabi, e una da parte del deputato cristiano democratico svedese Magnus Jacobsson, per l’accordo di cooperazione tra Serbia e Kosovo firmato alla Casa Bianca.
Inoltre ricordiamo che tantissime persone sono state nominate per il Premio Nobel per la pace del 2021, addirittura 318 e tra di loro, oltre a Donald Trump, c’è anche Vladimir Putin. 

In questi giorni di fashion week a Milano non si parla altro che si moda, ma quest’anno c’è qualcosa di diverso, qualcosa è cambiato e stiamo parlando del movimento black lives metter. 
Anche la moda italiana quest’anno ha deciso di aderire a tutto ciò.

In questi giorni di Milano Fashion Week non si parla di altro, la moda italiana ha finalmente aderito al movimento lives metter.
Stiamo parlando dell’iniziativa digitale “we are made in Italy” che presenta 5 talenti selezionati dalla designer Stella Jean e dal collega Ed Buchanan tra i 220 creativi della piattaforma Afrofashion, fondata nel 2014 da Michelle Francine Ngonmo.
“Stella Jean racconta: ”Arrivare a questo punto non è stato molto facile, avevamo avviato a gennaio una campagna sociale sulla discriminazione razziale, ma la risposta è stata, purtroppo, fredda, poi il movimento mondiale nato dopo George Floyd ha riacceso le coscienze degli attivisti ‘last minute’ e ha permesso di avviare una conversazione sui nuovi italiani che chiedono alle aziende italiane, che sui social sbandierano ottime intenzioni, l’opportunità di lavorare come gli altri”.

”All’inizio c’è stata molta indifferenza – continua la stilista – come se i marchi non avessero visto le piazze italiane piene ma pensassero solo a dare supporto al movimento americano, poi però qualcosa è cambiato, la Camera della moda ha supportato e finanziato il progetto. Da lì si è data vita a un tavolo di lavoro. Fino a oggi sono stata il numero 1, l’eccezione. Le passerelle comunque sono piene di modelle nere: utilizziamo il colore come bandiera, ma ciò non corrisponde alla realtà dei fatti. Inoltre vorrei ricordare che il razzismo esiste ovunque, anche nella moda, e mi spaventa un po’ che ora ci sia attenzione perché questi stilisti sono neri e non perché sono bravi”.

Domenica scorsa, 20 settembre 2020, si sono tenute le elezioni per quanto riguarda il referendum per il taglio dei parlamentari e, in alcune regioni italiane, hanno votato anche per le regionali.
In Campania, per la seconda volta, ha trionfato Vincenzo De Luca. 

Vincenzo De Luca era già il Presidente della Regione Campania e ora ha iniziato il suo secondo mandato.
Il duello con l’eterno rivale, Stefano Caldoro, è durato dieci anni: nel 2010 prevalse Caldoro col 54,2 per cento contro il 43,0 di De Luca; nel 2015 prevalse invece il candidato del centrosinistra con il  41,1 contro 38,4. Il dato di oggi è ovviamente il migliore di De Luca, che guadagna oltre dieci punti  percentuali su cinque anni fa e quasi doppia Caldoro, che invece scende al suo minimo storico.
Inoltre molte persone si sono espresse in merito alla vincita del Presidente Vincenzo De Luca ad esempio Matteo Renzi che, sul suo profilo Twitter, ha scritto: ”Complimenti e buon lavoro a Vincenzo De Luca. Abbiamo collaborato a livello istituzionale, lo abbiamo sostenuto a livello politico. Anche per lui una grande vittoria, bravo”.

Ma non solo il leader di Italia Viva, anche Piero Fassino ha espresso la sua felicità per quanto riguarda la vittoria del Presidente De Luca.
”Dal voto la conferma della centralità del Partito democratico che guida la vittoria del centrosinistra in Toscana, Campania e Puglia, dove i Democratici si affermano anche come primo partito. Fallito il tentativo di sfondamento del centrodestra, la maggioranza di governo può adesso mettere in campo le scelte economiche e sociali necessarie a rilanciare la crescita, creare lavoro e restituire certezze agli italiani”, sono queste le parole espresse da Fassino.
Quindi il governatore Vincenzo De Luca sarà a capo della Regione Campania per altri cinque anni.

La notte tra venerdì 5 e sabato 6, a Colleferro, vicino Roma, è stato ucciso a calci e pugni Willy Monteiro Duarte. 
Stesso quella notte sono stati arrestati quattro ragazzi ed oggi è stata conclusa l’autopsia del piccolo Willy.

Moltissime persone si sono mosse anche sui social per avere giustizia per il piccolo Willy ed oggi finalmente è arrivato l’esito dell’autopsia.
Quindi secondo quanto riportato dai medici legali che si sono occupati del caso, Willy presenta dei traumi multipli sul corpo, non solo su torace e addome come si pensava all’inizio. Un quadro dunque “politraumatico”, dovuto al pestaggio subito la notte della morte. Alcuni testimoni hanno riportato che si trattasse di un violentissimo pestaggio. A fare l’esame autoptico è stato il professor Saverio Potenza, medico legale dell’Università di Roma Tor Vergata, nominato consulente tecnico dal pubblico ministero.

Dopo questa notizia in queste ultime ore si aggrava anche la posizione dei 4 arrestati per la morte di Willy, che da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario. Significa che quella notte i 4 hanno agito per uccidere. La perizia dei medici legali sul corpo della giovanissima vittima, quindi l’autopsia, ha confermato la ferocia dei colpi, le polifratture dal collo all’addome sono compatibili con un accanimento di violenza tale da giustificare la rimodulazione del capo d’imputazione per cui ora la gang di Artena.
Ricordiamo che fino ad oggi i ragazzi hanno sempre negato tutte queste accuse.
Inoltre sono molte le testimonianze dei tanti giovani presenti quella notte a Colleferro, in largo Santa Caterina.
Il racconto di tutte queste testimonianze di ragazzi e ragazze che hanno assistito all’orrore del branco e che, a quanto pare senza motivo, ha cominciato a pestare Willy fino a lasciarlo a terra agonizzante, è servito agli inquirenti per ricostruire la dinamica di sabato notte.

Sappiamo tutti che cosa è successo in queste ultime ore a Beirut, città colpita da una fortissima esplosione.
Proprio per questo moltissime persone si stanno mobilitando in merito a ciò che è accaduto e anche sui social sono partite moltissime campagne per donare alla città che ha subito l’esplosione.

Moltissimi video stanno girando sul web e tutti sono increduli ai loro occhi.
I video mostrano inizialmente poco fumo per poi arrivare una fortissima esplosione che ha causato la morte di centinaia di persone.
In quel momento sono subito arrivati i militari e tra di loro anche un italiano che ha voluto rilasciare una sua dichiarazione che ha colpito tutti noi.
”Non ricordo moltissimo di quel momento, come se fossi smarrito. Ricordo un boato fortissimo, indescrivibile. Gli avvenimenti si succedevano molto velocemente ed era difficile mantenere il passo, subito dopo l’esplosione c’è stato qualche attimo di smarrimento perché era del tutto imprevisto, ma ringraziando il Signore stiamo tutti bene”.

”Quando la situazione si è calmata abbiamo fatto subito un controllo tra noi per vedere se qualcuno stava peggio degli altri, ma tutto bene. Io mi sono accorto solo dopo che avevo un po’ di sangue nella mano, ma per fortuna niente di grave. Ci siamo subito rasserenati e uniti in un punto di raccolta più sereno e ci siamo calmati. Noi siamo stati veramente fortunati e tante persone purtroppo no”, racconta il Caporalmaggiore Roberto Caldarulo.
”Era una giornata normale, stavamo preparando tutto ciò che serviva per la prossima attività. I soccorsi sono stati quasi tempestivi, nonostante le strade non fossero al massimo della praticabilità. A dire la verità è stato molto bello vedere la colonna del contingente italiano di Unifil quando sono venuti a prenderci. Siamo arrivati in base verso l’alba, vedere l’alba è l’inizio di un nuovo giorno”, così conclude la confessione scioccante.

Quanto guadagnano gli influencer italiani? E’ una domanda che si pongono molte persone.
Hopper HQ, un’azienda inglese, ha fatto una lista dello stipendio che percepiscono gli influencer in tutto il mondo, ma andiamo a vedere innanzitutto in Italia.

L’influencer è una professione che è nata 6/7 anni fa ed è realmente scoppiata negli ultimi anni. Moltissimi ragazzi al giorno d’oggi hanno come aspirazione nella vita di diventare dei famosissimi influencer, ma quanto si guadagna?
Andiamo per gradi.
Ovviamente l’influencer italiana più conosciuta al mondo è Chiara Ferragni. Secondo Hopper HQ Chiara guadagna all’incirca 53 mila euro a post e si trova al 65esimo posto nella lista mondiale.
Il secondo influencer più pagato d’Italia è Gianluca Vacchi che si piazza al 71esimo posto. Il suo guadagno è di 42 mila euro a post.
Il terzo invece è Fedez, cantante e marito di Chiara Ferragni. Egli si trova all’ottantaquattresimo posto e guadagna 20 mila euro a post.
Agli ultimi posti, e non con un guadagno basso, troviamo Mariano di Vaio e Giulia De Lellis. Il primo percepisce all’incirca 17 mila euro a post mentre Giulia 12 mila.

Gli influencer ovviamente non si trovano solo in Italia ma anche nel resto del mondo quindi, quanto guadagnano gli altri?
Il primo in classifica è ovviamente Dwayne Johnson, conosciuto come ‘The Rock’. A quanto pare, la star di Instagram, arriverebbe a guadagnare più di un milione di dollari con un solo post.
Subito dopo di lui troviamo Kylie Jenner. 
La sorella di Kim Kardashian è una delle donne più apprezzate dal web e vanta milioni e milioni di seguaci. Infatti il suo guadagno, per un solo post, ammonterebbe a 900 mila dollari.
Subito dopo di lei troviamo il calciatore Cristiano Ronaldo con 800 mila dollari.
Infine, ma non per importanza, troviamo le modelle Bella Hadid ed Emily Ratajkowsky con 40/30 mila dollari.

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